Gran parte della giornata lavorativa di un manager viene spesa per chiedere informazioni ad altri, ad esempio richiedere aggiornamenti di stato a un team leader o interrogare una controparte in una trattativa tesa.
Pochi manager considerano il porre domande come un’abilità che può essere affinata, o considerano che le proprie risposte alle domande potrebbero portare a conversazioni più produttive
Le domande sono uno strumento unico e potente per sbloccare il valore nelle organizzazioni. Stimolano l’apprendimento e lo scambio di idee, alimentano l’innovazione e il miglioramento delle prestazioni, creano rapporti e fiducia tra i membri del team. E possono mitigare il rischio aziendale scoprendo insidie e pericoli imprevisti.
Ma quali sono alcuni suggerimenti per far sì che le domande supportino il team e lo aiutino a raggiungere i propri obiettivi?
DOMANDARE È LECITO
Per prima cosa se non si chiede non si ottiene. Spesso la maggior parte delle persone non si preoccupa di chiedere perché forse non capisce quanto può essere vantaggioso fare molte domande. Domandare sblocca l’apprendimento e migliora il legame interpersonale.
LE DOMANDE DI FOLLOW UP E LE DOMANDE APERTE
Naturalmente ci sono domande e domande da fare e da tenere in considerazione. A nessuno piacciono gli interrogatori. Occorre gestire le domande di follow up che segnalano all’ interlocutore che si sta ascoltando e che si vuol sapere di più. Parallelamente bisogna dosare nel giusto modo le cosiddette “domande aperte”. Queste ultime possono contrastare tale effetto. Possono essere particolarmente utili per scoprire le informazioni o imparare qualcosa di nuovo.
LA GIUSTA SEQUENZA PER LE DOMANDE
Nel fare domande c’è da tenere presente anche la sequenza giusta per farle. Durante un incontro molto complesso e teso spesso l’ideale è fare le domande più difficili subito. Questo di solito aiuto a distendere e aprire subito l’interlocutore. Viceversa, se l’incontro ha l’obiettivo di costruire relazioni, allora le domande iniziali saranno molto semplici e delicate, per diventare più complesse man mano che la conversazione prende piede. I buoni interlocutori capiscono anche che le domande poste in precedenza in una conversazione possono influenzare le domande future.
LE DINAMICHE DI GRUPPO
Le dinamiche della conversazione possono cambiare profondamente a seconda che si stia interagendo uno contro uno con qualcuno o parlando in gruppo. Nel gruppo non solo la disponibilità a rispondere alle domande è influenzata semplicemente dalla presenza degli altri, ma i membri di un gruppo tendono a seguirsi a vicenda.
ANCHE LA RISPOSTA È IMPORTANTE
Una conversazione è una danza che richiede ai partner di essere sincronizzati. É un reciproco tira e molla che si svolge nel tempo. Il modo in cui poniamo le domande può facilitare la fiducia e la condivisione delle informazioni. La stessa cosa vale anche per il modo in cui rispondiamo. Rispondere alle domande richiede di scegliere dove cadere in un continuum tra privacy e trasparenza.
La creatività personale e l’innovazione organizzativa si basano sulla volontà di cercare nuove informazioni. Domande e risposte ponderate favoriscono interazioni più fluide ed efficaci, rafforzano il rapporto e la fiducia e guidano i team di persone verso il miglioramento delle performance.